Perché mi serve un software fiscale per le cripto?
La ragione principale per cui un software per la gestione fiscale potrebbe esserti indispensabile è che le norme e i regolamenti nel settore delle cripto sono ancora piuttosto complicati. Anche non considerando la tassazione, attualmente c’è moltissima incertezza riguardo al modo in cui disciplinare la tecnologia legata al bitcoin e gli altri asset cripto.
Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, invece, molte giurisdizioni stanno ancora valutando come trattare i guadagni derivanti da questo mercato emergente delle cripto. Chiunque venda delle criptovalute, anche se le avesse ricevute come pagamento anziché averle acquistate come investimento speculativo, probabilmente si ritroverà a dover pagare delle tasse su quella transazione.
Questo potrebbe succedere anche quando le criptovalute vengono utilizzate per acquisti online o in un punto vendita fisico. Proprio per questi motivi, chiunque sia coinvolto nella rivoluzione delle criptovalute potrebbe ritrovarsi a dover affrontare molti grattacapi fiscali, a meno che non abbia automatizzato queste attività utilizzando un software che semplifichi tutti gli obblighi fiscali.
Ed è qui che entrano in gioco i software per la gestione fiscale di Bitcoin e altre cripto, facendoti evitare di passare ore e ore a gestire la contabilità manualmente.
Cos'è un software per la gestione fiscale delle cripto?
Un software per la gestione fiscale delle cripto è un qualsiasi programma informatico che facilita la gestione delle tasse associate alla tua attività nel mercato delle criptovalute.
Spesso questi software includono anche un portfolio tracker che consente di avere una panoramica del patrimonio in cripto degli utenti su diversi exchange e portafogli in un’unica interfaccia.
Questi software permettono ai trader di cripto di risparmiare tempo semplificando molte attività come ad esempio ricercare i codici tributo delle criptovalute per uno specifico paese, tenersi al passo con eventuali cambiamenti nelle normative, monitorare regolarmente tutte le operazioni in cripto e, infine, compilare la dichiarazione dei redditi.
Devo pagare le tasse sui Bitcoin?
Le leggi relative alle plusvalenze sono abbastanza complesse e diverse in ogni paese. Spesso variano in base a quanto a lungo tieni un asset e, normalmente, puoi anche beneficiare di aliquote molto più basse (anche lo 0%) detenendo bitcoin e altri asset cripto a lungo termine.
Nella maggior parte dei Paesi, le plusvalenze associate alle cripto vengono tassate, ma esistono delle eccezioni, come, ad esempio, in questi paesi:
- Bielorussia
- Bermuda
- Germania
- Hong Kong
- Malesia
- Malta
- Portogallo
- Singapore
- Slovenia
- Svizzera
Va ricordato che in molti di questi Paesi è necessario detenere degli asset cripto per un certo periodo di tempo prima di poter avere diritto a un’aliquota sulle plusvalenze dello 0%. Altri Paesi, come ad esempio l’Austria, non tassano le cripto se si rientra in una determinata fascia di reddito.
Bisogna però dire che le norme relative alle cripto tendono a variare spesso, e così anche quelle relative alla tassazione delle monete digitali. Infine, va notato che l’uso di Bitcoin e altre criptovalute per pagare beni e servizi viene spesso considerato al pari della vendita di quell’asset cripto ed è, quindi, tassabile.
In caso di dubbi, ti consigliamo di consultare un commercialista nel tuo Paese.
Come funziona un software per la gestione fiscale delle cripto?
La funzione principale di questo tipo di software è rendere automatici la maggior parte dei processi legati alla tassazione delle criptovalute, facendo in modo che l’utente debba fare il meno possibile al momento di compilare la propria dichiarazione dei redditi derivanti da cripto.
In termini pratici, questi software possono aiutarti a capire se e quali tasse sono imponibili sulle criptovalute nella tua giurisdizione, possono importare automaticamente le operazioni in cripto dagli exchange e dai portafogli e aiutarti a compilare la dichiarazione dei redditi nel modo più semplice possibile.
Quali caratteristiche devo cercare in un software per la gestione fiscale?
Visto lo scopo per cui vengono usati questi software, la tua priorità dovrebbe essere trovarne uno che ti richieda il minimo essenziale in termini di lavoro manuale. Le funzioni offerte da ciascun software sono un altro elemento importante da tenere in considerazione per la gestione fiscale delle cripto, dal momento che software diversi tendono a concentrarsi su nicchie di mercato diverse. Vediamone alcune.
Importare senza problemi
La funzione più importante di un software della gestione fiscale delle cripto è sicuramente quella che ti permette di importare automaticamente il tuo portfolio e la cronologia delle operazioni di trading da tutti i tuoi portafogli ed exchange. Questo solitamente costituisce il 99% del lavoro, e rendere il processo automatico significa risparmiare tantissimo tempo.
Software diversi, però, supportano exchange e portafogli diversi, alcuni ad esempio non supportano ancora varie applicazioni DeFi, quindi ti consigliamo di accertarti che le piattaforme e il tuo software per la gestione fiscale siano compatibili.
La funzione tax harvesting
Un’altra funzione indispensabile dei software di gestione fiscale dei bitcoin è quella che ti permette di fare tax loss harvesting. Questa è una strategia spesso utilizzata per ridurre le tasse complessive sulle plusvalenze. Nello specifico, registrare perdite su un particolare asset cripto potrebbe ridurre le tue imposte sul reddito. Vari software per la gestione fiscale delle cripto includono delle funzioni che posso aiutarti a capire se sia il caso di fare tax loss harvesting in un dato anno, oppure no.
Prezzi
La maggior parte (se non tutti) i software per la gestione fiscale delle cripto tende ad avere la seguente struttura tariffaria:
- Versione gratuita (transazioni limitate)
- 50 $ (50-100 transazioni)
- 100 $ (100-1000 transazioni)
- Oltre 200 $ (transazioni illimitate)
L’importo che pagherai dipende quindi da quanto spesso vorrai dedicarti al trading di criptovalute. Se, ad esempio, intendi farlo una o due volte all’anno, anche un software nella fascia di prezzo più bassa può andare bene.
Ricorda però che molte attività nelle criptovalute come trasferimenti, staking, fare mining o anche ricevere ricompense in cripto vengono considerate transazioni, quindi il totale potrebbe essere più alto di quanto pensassi.
Un aspetto positivo della maggior parte dei software per la gestione fiscale è che molte funzioni sono accessibili gratuitamente fino a al momento in cui non decidi di esportare i tuoi documenti per la dichiarazione dei redditi.
Per questo motivo ti consigliamo di guardarti intorno per trovare la fascia di prezzo più adatta a te.
Assistenza clienti
Lo sappiamo bene, le tasse possono creare confusione, per questo un buon servizio di assistenza clienti è un aspetto fondamentale di un software per la gestione fiscale.
Purtroppo, però, molti software offrono i migliori servizi di assistenza clienti solamente per i piani più costosi.
Molte suite di software fiscali mettono a disposizione dei veri e propri consulenti fiscali, ma il costo potrebbe arrivare a sfiorare anche le migliaia di dollari.
Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi ricevere assistenza via chat o e-mail potrebbe essere sufficiente e questi servizi vengono offerti con la maggior parte delle fasce prezzo.
I software per la gestione fiscale delle cripto sono sicuri?
I software per la gestione fiscale delle cripto non sono concepiti per fare trading o altre attività che potrebbero esporre i fondi al rischio di perdita o furto, quindi sono generalmente sicuri. Anche quando si aggiunge l’account di una piattaforma exchange o l’indirizzo pubblico, lo si fa in modo tale che le monete digitali non passino nelle mani di terzi. Come abbiamo già detto, i software per la gestione fiscale delle cripto servono semplicemente a visualizzare le attività che svolgi con le tue criptovalute.
Ciò non toglie che tu debba fare attenzione ad altri software potenzialmente dannosi, poiché potrebbero ingannarti chiedendoti di fornire informazioni sensibili o addirittura installare dei malware sul tuo computer. Per questo il nostro consiglio è di utilizzare solamente le soluzioni per la gestione delle cripto che abbiamo recensito e approvato. Ti consigliamo inoltre di assicurarti che le chiavi API sull’exchange siano state configurate correttamente, poiché potrebbero dirottare il traffico su app di terzi, e, infine, di accertarti che qualunque app esterna possa solamente vedere le tue operazioni, e non fare trading o prelievi.
I software per la gestione fiscale delle cripto sono gratuiti?
Nel settore esistono vari modelli in materia di prezzi: mentre alcune piattaforme richiedono un pagamento prima di poter compilare la dichiarazione dei redditi, altre offrono le funzioni di base gratuitamente e cercano in seguito di vendere funzioni aggiuntive in maniera più mirata.
In generale, però, è possibile ricevere un qualche tipo di assistenza fiscale anche gratuitamente, ma i livelli più alti di automazione e assistenza sono disponibili solamente nelle fasce di prezzo più alte. Se non ti interessa pagare di più per dei servizi extra su queste piattaforme, allora, prima di scegliere un software di gestione fiscale delle cripto, ti consigliamo di controllare sempre quali funzioni vengono offerte gratuitamente.
Breve storia della tassazione delle cripto
Iniziamo dicendo che nella storia del Bitcoin e delle altre cripto non c’è mai stato un momento in cui questi asset non fossero tassati. Attività come il mining e lo scambio di criptovalute sono sempre esistite, e le monete digitali sono sempre state utilizzate per fare acquisti, nonostante le norme fiscali fossero diverse di Paese in Paese.
I governi fanno di tutto per cercare di tassare qualsiasi reddito guadagnato dai cittadini, quindi è impensabile che potessero ignorare il Bitcoin quando, per i primi anni, non era ancora al centro dell’attenzione.
La prima agenzia delle entrate a pronunciarsi sul Bitcoin e sulle “valute virtuali” è stata quella statunitense, la Internal Revenue Service (IRS) nel 2014, affermando che le valute virtuali dovessero essere tassate come proprietà. Successivamente, dal 2019, l’IRS ha aggiunto una domanda al modulo 1040 (utilizzato per la dichiarazione dei redditi) in cui il soggetto deve dichiarare se è stato coinvolto in attività associate alle criptovalute.
I primi software per la gestione fiscale sono comparsi nel 2013 quando c’era solo un asset cripto al quale tutti prestavano attenzione sul mercato. Più o meno nello stesso periodo, Coinbase e gli altri exchange più importanti hanno iniziato a rendere automatici molti dei passaggi per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi dei propri utenti.
In prospettiva, non ci vorrà molto prima che anche i portafogli di criptovalute inizino a integrare questo tipo di automazione, al momento, però, il fatto che l’utilizzo di cripto sia soggetto a tassazione in molti Paesi, ha impedito che questa tecnologia diventasse un metodo di pagamento popolare.
Domande più frequenti relative alla tassazione delle cripto
In breve: sì
L’idea che le cripto siano una sorta di scorciatoia per guadagnare senza dover pagare nulla è un fraintendimento molto diffuso. In realtà possedere delle cripto equivale a possedere azioni o proprietà soggette a tassazione, e
sono poche le giurisdizioni in cui questo non accade, quindi ti consigliamo verificare attentamente senza dare per scontato di non dover pagare tasse.
No, trasferire cripto da un portafoglio all’altro non è generalmente considerato un evento imponibile.
Le leggi in materia sono ancora poco chiare ma, in generale, sì.
Generalmente no, ma consigliamo di verificare con la tua amministrazione locale.
Fortunatamente, però, di solito è abbastanza facile convertire le criptovalute in contanti, quindi questo non dovrebbe essere un problema.
Dipende dalle normative locali. Ad esempio, negli USA il Bitcoin viene considerato una “proprietà” e non una valuta; questo lo rende un capitale fisso come le azioni, le obbligazioni o gli immobili e, quindi, se aumenta di valore e lo vendi, dovrai pagare una tassa sulla plusvalenza.
In Canada, invece, il Bitcoin viene trattato come fosse una merce e tutti i guadagni che genera sono considerati reddito d’impresa.
Concludiamo consigliandoti ancora una volta di verificare le leggi vigenti nel Paese in cui risiedi.