Cosa sono gli NFT?
Gli NFT sono un tipo di token emesso dalle blockchain in grado di eseguire smart contract, come Ethereum e Binance Smart Chain. La loro caratteristica principale è la non fungibilità. Esistono infatti token fungibili, che sono tutti interscambiabili tra loro e vengono utilizzati per acquistare beni o servizi online.
I token non fungibili sono invece unici nel loro genere. Spesso rappresentano oggetti fisici che non si trovano direttamente nella blockchain, come le opere d’arte o le carte da collezione. Il loro scopo principale è infatti elevare il prestigio sociale di questi oggetti e renderli pezzi da collezione.
Per fare un esempio, su internet esistono migliaia di copie del video in cui il giocatore LeBron James esegue un canestro impossibile. Tuttavia, solo una persona possiede “i diritti” di questo highlight: chi acquista l’NFT associato alla versione originale rilasciata dalla NBA.
Questo ovviamente è solo un esempio teorico, e la realtà è molto più complessa. Spesso, infatti, il valore di un NFT viene deciso da una fonte esterna alla blockchain.
Esistono anche casi limite. Prendiamo l’esempio di prima: se smarrisci la chiave privata associata all’NFT, perdi anche la “proprietà sul canestro”? E quello che hai acquistato non è più quello ufficiale se LeBron James decide di emettere il proprio NFT? Forse in futuro avremo risposte chiare a queste domande, ma per ora il mercato degli NFT va considerato come un esperimento.
OpenSea: il nostro marketplace per NFT preferito
OpenSea è uno dei più grandi marketplace online che offre un’ampia gamma di NFT. Invece di concentrarsi su un’unica nicchia, la piattaforma consente agli utenti di scambiare qualsiasi cosa, dai nomi di dominio alle opere d’arte.
Oltre a emettere i propri NFT, gli utenti possono venderli sul mercato secondario. Queste funzioni, unite a commissioni relativamente basse, hanno reso OpenSea uno dei brand leader nel mercato degli NFT. L’unico svantaggio per chi è alle prime armi? I pagamenti possono essere effettuati solo tramite criptovalute.
Al momento non è disponibile un’app mobile per OpenSea, ma la versione web funziona abbastanza bene su Android e iPhone.
Rarible: il marketplace degli NFT alternativo
Rarible è stata lanciata circa un anno prima del boom degli NFT, all’inizio del 2021.
La piattaforma viene utilizzata da artisti e creator per emettere o scambiare NFT, senza bisogno di intermediari. Se vuoi lanciare il tuo primo drop di NFT, questa è la soluzione perfetta perché non devi gestire gli aspetti legati alla blockchain e agli smart contract.
Il servizio è anche non custodial, un vantaggio spesso trascurato. Ciò significa che solo tu possiedi le chiavi per accedere agli NFT ottenuti o creati sula piattaforma.
Purtroppo Rarible accetta solo i token associati alla rete Ethereum. Uno svantaggio non da poco, visto che il fenomeno degli NFT ha iniziato a spostarsi su altre blockchain.
Rarible ha tuttavia un suo token di governance nativo, RARI. Acquistandolo, è possibile votare sulle decisioni dell’azienda che riguardano la piattaforma.
SuperRare: una galleria d’arte per NFT
Lanciata nel 2018, SuperRare è una piattaforma basata su Ethereum che ospita NFT di tipo ERC-721.
Il suo fulcro è la digital art e addebita una commissione del 15% sugli NFT venduti, proprio come se fosse una galleria d’arte. Attenzione: la percentuale è più alta rispetto a quella dei competitor, ma è minima se comparata al 50% applicato dalle gallerie d’arte fisiche. Resta comunque abbastanza elevata se consideriamo che le blockchain decentralizzate come Ethereum puntano a tenere le commissioni al minimo.
Per acquistare o vendere NFT su SuperRare sono indispensabili gli ETH. La piattaforma non accetta carte di credito, carte di debito e altre forme di pagamento online. Ma niente paura, esistono diverse soluzioni per convertire gli ETH in moneta fiat.
CryptoPunk: la migliore collezione di NFT
I CryptoPunk sono la raccolta di NFT da collezione più popolare sul mercato di oggi.
A prima vista queste opere pixellate non sembrano granché, ma alcune sono state vendute per più di un milione di dollari. Molti li considerano il primo progetto NFT della storia, ma online già esistevano delle collezioni simili su altre reti non Ethereum.
C’è comunque da dire che quando nel giugno 2017 lo sviluppatore Larva Lab ha deciso di sperimentare con gli NFT, il settore era ancora emergente. Se oggi alcuni CryptoPunk valgono un sacco di soldi, i primi esemplari emessi erano gratis, a patto che gli utenti li aggiungessero al proprio portafoglio personale di Ethereum.
Ma come nascono i CryptoPunk? I creatori hanno messo a punto e sviluppato un algoritmo che ha generato solo 10.000 ritratti. Larva Labs ha infatti dichiarato che non ha intenzione di sfornarne altri.
Chi acquista i CryptoPunk di solito cerca quelli con caratteristiche rare. Ad esempio, solo il 5% dei personaggi sfoggia occhiali da sole e meno dell’1% ha un diadema. E la rarità fa salire il prezzo: ad aprile 2021, è stato venduto il CryptoPunk #3100 per la cifra record di 7,5 milioni di dollari.
NBA Top Shot: una collezione di NFT alternativa
Una delle piattaforme più amate è sicuramente quella di NBA Top Shot, che è riuscita a portare le carte collezionabili nell’era digitale.
Nata da una partnership tra il team di Dapper Labs e la National Basketball Association, NBA Top Shop consente di scambiare ed emettere NFT tramite la blockchain Flow.
La piattaforma ha già incassato centinaia di milioni di dollari, e ha dato un grande contribuito al boom degli NFT. Il segreto del suo successo? Il focus sulla user experience rispetto alla decentralizzazione, su cui puntano spesso altri tipi di collezionabili NFT.
NBA Top Shop è perfetta per chi è alle prime perché Flow è abbastanza centralizzata. In più, consente di fare acquisti con carta di credito o di debito, oltre che con criptovalute.
A sostenere NBA Top Shot è stato anche Mark Cuban, presidente dei Dallas Mavericks e fiero sostenitore delle cripto. In varie interviste del 2021, ha parlato della piattaforma e di come gli NFT siano il futuro del collezionismo. Non ha tutti i torti: gli appassionati spendono cifre da capogiro per gli highlight di LeBron James, anche se l’NFT più costoso venduto finora è stato una schiacciata di Ja Morant.
Sorare: La piattaforma dedicata al fantacalcio
Ecco un’altra piattaforma dedicata al mondo dello sport.
Sorare è un gioco di fantacalcio basato su Ethereum che ha suscitato l’interesse di aziende famose nel settore blockchain e gaming, come Consensys e Ubisoft.
E non sono mancati neanche investimenti dai “big” del calcio, come ad esempio Gerard Pique del Barça.
Sorare funziona in modo simile a molte altre piattaforme di fantacalcio, ma i calciatori vengono presentati sotto forma di NFT e possono anche fruttare guadagni reali. Ne esistono di tre tipi: rari, super rari e unici. In quest’ultima categoria rientrano i più ricercati dai tifosi, poiché ne esiste una sola copia. Occhio, sarà difficile aggiungere Messi o Neymar alla tua squadra.
E i pagamenti? Sorare si basa su Ethereum, quindi le transazioni effettuate nel sistema sono in ETH.
Axie Infinity: il videogioco NFT play-to-earn
Axie Infinity è un videogioco molto simile a Pokémon in cui devi allevare degli animaletti chiamati Axies.
Definirlo un successo sarebbe un eufemismo: è diventato uno dei più famosi giochi basati su NFT, con una capitalizzazione di mercato pari a decine di miliardi di dollari.
Grazie alla meccanica play-to-earn, i giocatori possono guadagnare soldi veri mentre giocano. In certi Paesi come le Filippine, molti lo hanno convertito in un vero e proprio lavoro. L’unico inconveniente? Per iniziare è necessario acquistare AXS, e quindi la barriera d’ingresso è piuttosto alta.
Non capita spesso che un videogioco permetta agli utenti di guadagnare soldi reali. Nella maggior parte dei casi, sono i produttori che ottengono un profitto dagli acquisti in-game. Da questo punto di vista, Axie Infinity è assolutamente rivoluzionario.
NFT: sono davvero il futuro?
Diciamolo chiaramente, non è detto che gli NFT siano il futuro dell’arte e del collezionismo.
Finora hanno rappresentato un uso sperimentale della tecnologia blockchain, e ovviamente non sono mancati i detrattori. La critica che viene mossa più spesso? Anche se gli NFT servono a indicare la proprietà di un asset digitale o di un oggetto tangibile, dopo l’acquisto non vengono rilasciati marchi registrati o licenze di copyright.
È proprio questo il nocciolo della questione: su internet esistono migliaia di copie dell’asset rappresentato da un NFT. Per fare un’analogia con il mondo dell’arte, l’NFT è l’originale mentre le copie in rete sono delle stampe.
I collezionisti, tuttavia, amano sentirsi speciali e ci tengono ad avere la versione tokenizzata di un certificato di autenticità. Dopotutto, chi non vorrebbe possedere l’originale piuttosto che una stampa?
La storia degli NFT
Come abbiamo detto, i CryptoPunk non hanno dato il via alla storia dei token non fungibili. Vediamo quali sono state le tappe salienti.
Le antenate degli NFT sono le state monete colorate, piccole frazioni di un bitcoin contrassegnate con informazioni che le collegavano a beni del mondo reale. Tuttavia, la community di Bitcoin non voleva che la blockchain servisse per fini non monetari. Così le monete colorate sono state utilizzate prima sulla piattaforma Counterparty, e poi su Ethereum e Binance Smart Chain.
La prima collezione NFT è arrivata durante l’epoca d’oro di Counterparty nel 2016, e includeva carte digitali chiamate “Rare Pepe”. All’inizio del 2021, una delle più rare è stata venduta per oltre 300.000 dollari.
La storia degli NFT non può essere raccontata senza menzionare CryptoKitties, un gioco con gattini NFT da collezionare. Nel 2017, è diventato così popolare che le transazioni associate all’app hanno intasato per la prima volta la blockchain di Ethereum.
Cosa ottengo quando acquisto un NFT?
Quando sei a caccia di NFT su un marketplace, fai delle ricerche prima di finalizzare l’acquisto.
Ogni servizio ha le sue regole sugli asset che puoi scambiare, e le vendite individuali spesso offrono vantaggi aggiuntivi.
Come abbiamo già detto, gli NFT sono token che rappresentano spesso dei dati memorizzati al di fuori della blockchain. Immaginali come un certificato digitale che attesta la tua proprietà di un file digitale. Ma attenzione, questo non significa che possiedi il particolare oggetto o bene rappresentato dall’NFT.
Vuoi saperne di più? Scopri come evitare le truffe sugli NFT.
Posso creare i miei NFT?
Sì, al giorno d’oggi si tratta di un’operazione molto semplice.
Se non conosci bene il mondo delle blockchain e degli smart contract, ci sono molte piattaforme che possono semplificarti la vita. Ricorda che ogni servizio ha il suo costo e offre vantaggi diversi.
Gli NFT più costosi
L’NFT più costoso venduto finora è stato Everydays: The First 5,000 Days, un collage digitale di 5.000 fotografie realizzato da Beeple. L’opera è stata venduta per quasi 70 milioni di dollari a un programmatore di Singapore dalla casa d’aste Christie’s. Secondo alcuni, la cifra da capogiro ha rappresentato il picco di una bolla a breve termine che ha interessato gli NFT a partire dalla prima parte del 2021. Alla fine dell’asta, l’acquirente ha affermato che l’opera d’arte in realtà valeva un miliardo di dollari.
Altre due opere d’arte digitale vendute per milioni di dollari provengono dalla collezione dei CryptoPunk. L’NFT #3100 è stato venduto per 7,6 milioni di dollari e il #7804 per 7,5 milioni. A differenza dei CryptoKitties, emessi nello stesso periodo, sembra che i CryptoPunk riescano ancora a catturare l’interesse dei collezionisti. Basta guardare i numeri: molti altri avatar sono stati venduti per più di un milione di dollari.
L’ultimo NFT che vale la pena menzionare è il primo tweet di Jack Dorsey. Il CEO di Twitter ha venduto l’NFT per 2,9 milioni di dollari sulla piattaforma Valuables. La transazione è avvenuta in ETH, ma Dorsey ha immediatamente convertito i proventi della vendita in bitcoin e li ha donati al Give Directly Africa Fund.
Posso mettere gli NFT nel mio portafoglio di criptovalute?
Certo che sì, ma tieni presente che gli NFT sono emessi da fonti diverse.
Scegli un portafoglio compatibile con la rete della piattaforma che utilizzi e assicurati che supporti il tracciamento degli NFT, altrimenti potresti non visualizzare l’asset. Infine, scegli un servizio non custodial per avere il pieno controllo sul token.
ICO e NFT: qual è la differenza?
Le ICO (Initial Coin Offering, in italiano “offerte iniziali di monete”) sono un meccanismo di finanziamento basato sulla vendita di token.
A differenza degli NFT, questi tendono a essere fungibili (uguali e intercambiabili tra loro).
I fondi ottenuti tramite ICO sono generalmente utilizzati per sostenere progetti legati alle criptovalute.
Mercato degli NFT: è solo una moda passeggera?
Al momento non è chiaro se gli NFT cambieranno il mondo o se sono solo una moda.
Chi è nato negli anni ’90 ricorderà i Beanie Baby, pupazzetti collezionabili che dopo aver spopolato per qualche anno sono finiti nel dimenticatoio.
Anche gli NFT sono oggetti da collezione, ma anche una tecnologia. Possono quindi essere applicati ad altri settori sotto forma di soluzioni longeve. Ma per ora, molti dei progetti NFT vanno considerati solo come degli esperimenti.
Mi servono le cripto per comprare gli NFT?
Non necessariamente.
Alcune piattaforme utilizzano solo quelle, e in quel caso dovrai effettuare la conversione.
Ce ne sono tuttavia molte altre che accettano forme di pagamento tradizionali come carta di credito o PayPal.
Ricorda che la maggior parte di questi token viene venduta sui marketplace di NFT, ma puoi anche acquistarli direttamente da un utente.
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